martedì 2 giugno 2009

Ai piedi di Chiara 02

Continuarono a gustarsi le loro pizze e per un'ora rimasi inginocchiato sotto il tavolo, divertito da questa serata un po' particolare.
"Schiavo, perché non sparecchi la tavola, mentre io e la Fra ci sbaciucchiamo un po' sul divano?"
"Agli ordini, Padrona" risposi prontamente e mi adoperai per sistemare quel tavolo improvvisato. Quando terminai tornai al loro cospetto. Erano bellissime, le loro lingue si muovevano sinuose tra le loro labbra che sembravano amanti da una vita.
"Qua, schiavettino, sotto ai nostri piedi, allenati un po'". Presi a leccare quei quattro piedi meravigliosi mentre loro continuavano le loro effusioni. Il loro disinteressamento nei miei confronti mi portò ad un'inaspettata erezione, della quale Francesca si rese subito conto.
"Ma guarda quel porco di tuo cugino. Si eccita pure! Ma come osa?"
"Non preoccuparti, amore, adesso lo facciamo pentire di questo suo comportamento inaccettabile, ahahahah" la risata era del tutto innaturale e iniziai a preoccuparmi veramente.
"Sdraiati, scemo" mi ordinò mia cugina. "Hmm, manca qualcosa" proseguì "voglio che ti spogli"
"Dai, Chiara, che stai dicendo?"
"Ho detto che devi stare nudo, imbecille, muoviti". Uno schiaffo abbastanza sonoro mi convinse, nonostante mi rendessi conto di avvicinarmi sempre più verso il punto di non ritorno: stavo per diventare lo schiavo assoluto di mia cugina.
Mi spogliai del tutto, e tra le risate delle due, mi sdraiai sulla schiena. Presto le due mi salirono sopra con i loro tacchi a spillo, non risparmiando né il mio viso né le mie zone intime, con una cattiveria inaudita. Non so dire quanto sia durato, ma mi alzai che avevo la pelle completamente graffiata, segnata dalle loro scarpe.
"Adesso, schiavo, inizia il divertimento. Mettiti a quattro zampe, cavallino, andiamo di là" disse Chiara, che sembrava essere quella che dirigeva il gioco.
Obbedii e lei e Francesca mi salirono sulla schiena e con un poderoso calcio nell'addome mi incitarono a muoversi. Il peso era notevole, ma le trasportai abbastanza velocemente in camera da letto di mia cugina.
"Rimani a quattro zampe, fermo." Mi legò i quattro arti di modo che fossi obbligato a rimanere in quella posizione a carponi, in questo modo avrebbero potuto fare quello che volevano senza che io potessi nemmeno reagire, ma le lasciai fare. Ormai quel gioco aveva preso il sopravvento sulla mia ragione e la mia eccitazione era ai massimi livelli, visibilmente percettibile.
"Ora cugino mio adorato, sei finalmente il nostro schiavo totale. Non sai da quanto tempo desiderassi questo momento"
Mia cugina si sdraiò a pancia in su e pose la testa sotto le mie gambe e senza preavviso cominciò a farmi un pompino. Mi sembrava incredibile: mia cugina aveva il mio cazzo in bocca e spompinava come una puttana, era il mio sogno erotico. Francesca, che fino a quel momento non aveva avuto molta iniziativa, mi salì sulla schiena con le scarpe per cercare una cosa nelle mensole sopra al letto. Afferrò qualche oggetto che lanciò sul letto, ma non ci feci caso, preso dalle contrazioni involontarie che mi procurava lo splendido lavoro orale ad opera di Chiara. Quando scese, pesantemente mi disse: "sei pronto? Mentre godi assaggerai un po' questa, che ne dici"
Le frustate che ricevetti erano un dono incommensurabile. Aumentarono ancora la mia eccitazione e quasi non venni in bocca di mia cugina, che se ne accorse e si staccò.
"Stavi venendo, eh, bastardo? Mi dispiace, ma questo lo devo decidere esclusivamente io, sei il mio schiavo, non sei più padrone delle tue mosse, sono stata chiara?"
"Sì, padrona, mi perdoni"
"Va bene, ora baciamo i piedi" e mi avvicinò la scarpa alla bocca per farsela adorare.
Francesca mise via la frusta, vedendo che ormai non rispondevo più ai suoi colpi e si inginocchiò alla mia altezza, prese la mia faccia tra le sue mani e guardandomi mi disse "Sai, caro, ho sempre avuto il pallino del culo. Ti piacerebbe provare?" un ghigno innocente sul suo viso mi mandava in pallone.
"Certo, Francesca, mi piacerebbe molto, non ho mai provato"
"Ah, quindi sei vergine a questa pratica"
"Beh, sì.."
"Allora, inizia a leccarmelo bene" e mi diede le spalle, offrendomi quell'orifizio straordinariamente pulito a portata della mia lingua. Iniziai a lubrificare avidamente con la mia saliva e lei iniziò a godere di quelle attenzioni. Dopo qualche minuto si alzò "Bene, ora direi che possiamo andare avanti".
Non stavo più nella pelle, non capivo in realtà più niente. Sentivo solo Francesca prepararsi dietro di me, mentre mia cugina aveva preso comodamente posto sulla mia schiena.
Fu improvviso. Un dolore lancinante mi squarciò il culo che prese a bruciare come fuoco. Capii ora le parole di Francesca, subdolamente mi aveva persino fatto autorizzare ad incularmi. Sentii il suo fallo di gomma entrare sempre più dentro di me, senza che mi potessi muovere, ed iniziai a piangere dal dolore. Lei incominciò a stantuffare impazzita, con mia cugina che presa da un'eccitazione improvvisa si stava toccando la passera. Sentivo i movimenti di Chiara sulla mia schiena, che iniziò a bagnarsi copiosamente dei suoi umori fino a quando lei non si gettò a terra.
"Schiavo, vieni qui, voglio che anneghi negli umori della tua cugina padrona, vieni, lecca"
Mi allungai più che potevo e presi a leccare avidamente quella figa, tutta intrisa dei suoi umori, mentre Francesca aveva preso un ritmo forsennato, ma dopo poco decise di uscire.
"Chiara, questo coso è stato divertentissimo. Ha il culo che ormai sta aperto da solo"
"Ahah, lo so. Se lo meritava questo stronzo. Adesso prendimi quello laggiù"
Lei le passo un altro fallo e mentre lo indossava me lo mostrò. Non avevo mai visto nulla del genere. Sarà stato lungo 35 cm ed aveva un diametro di almeno 7. Lo indossò rapidamente e mi disse:
"Sai, cugino, questo ti conviene lubrificarlo un po', sai?" e me lo offrì alla mia bocca. Mi costrinse a spompinare quel cazzo fino, mentre Francesca giocherellava con le mani assieme al mio cazzo, sempre turgido ma discreto.
"Bene, basta così, vediamo cosa sai fare" disse Chiara e si spostò nella zona dietro.
Sentii la cappella di quel cazzone di gomma entrare timido nel mio culo, poi sempre di più, infine me lo sentii quasi in gola. Quella sadica di mia cugina cominciò a martellare come una pazza, mentre gridava e mentre io mi contorcevo dal dolore, ma per subirne meno ero costretto a rimanere con le natiche verso l'alto.
Dopo quella che sembrò un'eternità, sentii lo strap-on fuoriuscire definitivamente dal mio ano e mia cugina con una sberletta delicata sulla mia chiappa mi comunicò che la sessione era finita.

Non sapevo cosa pensare di quell'esperienza, lì, a caldo.
Francesca mi slegò e io stramazzai a testa in su, sdraiato sul pavimento, con un bruciore al culo allucinante.
"Bene, bene, cugino, che ne dici se concludiamo l'opera?"
"Eh" risposi con un filo di voce "mi piacerebbe molto, padrona"
"Era quello che volevo sentirti dire, schiavo" mi rispose e mi legò ancora i polsi nella nuova posizione, prima che potessi ancora ribellarmi.
"Questa volta nessuno ti farà del male...se ti comporti bene" continuò "adesso è giusto che ceni come si deve. Che ne dici di una bella pizza calda?" Le due scoppiarono in una fragorosa risata e io iniziavo a capire cosa sarebbe successo.
"Apri la bocca, schiavo" mi ordinò Chiara.
"La farò lentamente così che tu possa gustarti ogni singola goccia" il suo fiotto dorato iniziò a calare dentro la mia bocca. Ad intervalli costanti si fermava per permettermi di deglutire, poiché non le andava che disperdessi qualcosa per la sua camera.
"Bravo, con il mio nettare te la sei cavata piuttosto bene. Adesso è ora della pappa, caro cugino. Lo sai che sei solo il mio cesso, d'ora in avanti. Ogni volta che vorrò cagare, tu dovrai venire qui e gustare la preziosa merda della tua padrona, hai capito?"
"Chiara, io, non so se sono in grado"
"Brutto stronzo di uno schiavo, come ti permetti di parlare?"
"Apri la bocca e ingoia tutto". Non avevo scelta. Lei si accovacciò ancora di più. Vidi il suo sfintere fare tira e molla per qualche secondo, dopodiché si profilò uno stronzo, che iniziò a scendere, depositandosi infine nella mia bocca, senza neanche lasciare traccia sul culo di mia cugina. Si rialzò e mi guardò.
"Che patetico che sei. Sei lì, fermo immobile. Con uno stronzo mio infilato nella bocca. Ma tu non hai capito che ti devi muovere a mangiare anche, altrimenti da qui non esci"
Cominciai a piangere, ma i miei denti presero a muoversi. Stavo masticando la merda di mia cugina, la mia padrona. Faticosamente stavo riuscendo a mandarla giù, ma era un'impresa impossibile.
"Caro, ti aiuto io" disse Francesca, ridendo come non mai. Si accovacciò anche lei e direzionando la sua vagina, mi pisciò in bocca, annacquando la poltiglia marrone che stavo masticando.
"Bravo, manda giù adesso, che tocca a me"
Riuscii a mandarla giù. Ero stremato. Ma vidi che Francesca si stava mettendo nella stessa posizione di mia cugina...e tra le sue risate, iniziò a cagarmi in gola anche lei. Per fortuna con lei fu più semplice. La quantità era inferiore e riucii più facilmente a ingoiare.
"Bravo, schiavo, da oggi sarai il nostro cesso, e di tutte le nostre amiche. Dovrai venire ogni volta che vorremo e, dato che oggi non sei stato così bravo, ti scordi di godere, ahahah. La prossima volta, chissà...e ora sparisci"

5 commenti:

  1. Se non sbaglio sono il primo a inaugurare i commenti a questo blog. Che dirti, racconto stupendo e in bocca al lupo. Un saluto

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  2. nn vedo l ora di una seconda parte

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  3. Ciao perchè non mi aiuti a far crescere questo blog con le tue esperienze e commenti... un bacio www.diariodellapadrona.blogspot.com

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  4. Hey, se hai bisogno di una mano con quelle due fammi un fischio... comunque di dove sei?

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  5. ma mi fate schifooooo.....ma dove' la personalita' dell uomo...

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